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lunedì 17 marzo 2014

C'erano una volta i congressi medico scientifici

La rivista meeting e congressi, in occasione dei suoi 40 anni di attività, ripercorre con una serie di articoli la storia dagli anni '70 ad oggi dei congressi medico scientifici.

Ho deciso di prendere spunto da quanto letto per raccontarvi com’è nato questo mondo, come si è evoluto questo business e come siamo arrivati oggi all’ECM.

Anni '70… Le società scientifiche e gli ordini professionali, con il contributo delle aziende farmaceutiche e biomedicali danno inizio alla stagione dei congressi rivolti ai medici e a tutti gli operatori sanitari.
In questi anni non esistono regole e le spese sostenute dalle aziende sponsor sono totalmente deducibili… 
Il congresso medico diventa un modo libero e versatile di mettere in comunicazione i vari professionisti del settore, coniugando l’esigenza del medico di essere informato e la possibilità degli sponsor di lanciare i propri prodotti. 
Formazione, informazione scientifica e marketing convivono nello stesso evento creando lavoro per tutto l’indotto.

Anni '80… Se da un lato sono gli anni d’oro dei congressi medico scientifici, dall’altro si intravedono i primi segnali di cambiamento.
Nasce il Sistema Sanitario Nazionale, i congressi diventano troppi, concomitanti, sulla stampa ci sono dibattiti e rumors intorno all’evento (pima e dopo), gli organizzatori di convegni hanno un ruolo sempre più attivo nella realizzazione dell’evento, il costo per il SSN lievita... ed ecco la prima rivoluzione: i congressi medico-scientifici vengono divisi in due categorie, quelli approvati dal ministero della Sanità (per i quali è possibile scaricare buona parte delle spese) e quelli non approvati, tassati come qualunque altro utile aziendale. 
Scienza vs Pubblicità

Anni '90… finisce un’era! Per legge i congressi devono avere contenuti strettamente tecnici e non sarà più possibile pubblicizzare i prodotti… risultato…le aziende smettono di investire nel settore e i danni per chi lavora nell’organizzazione dei meeting sono ingenti.
Una vota leccate le ferite il settore riparte con le nuove regole, preludio dell’epoca ECM

Il nuovo millennio… 2002 ECMEducazione Continua in Medicina… Tutti gli operatori sanitari sono OBBLIGATI A FORMARSI raggiungendo un tot. di crediti ECM (punti assegnati al congresso in base a determinate regole) che acquisiranno nei vari congressi a cui prenderanno parte. È odio a prima vista!

Nasce la figura del Provider, entità che deve occuparsi dell’accreditamento dell’evento, ovvero della presentazione del programma ad AgeNaS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) facendo da garante della scientificità e dell’eticità dell’evento.

Il sistema fatica a partire… nessuno si muove, il fatturato del settore crolla, l’ECM diventa la merce di scambio tra Stato, Farmindustria e Assobiomedica.

Ma la formazione è obbligatoria e nel 2004 le cose iniziano a muoversi… nel 2006 nuovo stop delle sponsorizzazioni… nel 2007 slitta l’accordo Stato Regioni…non ci sono certezze! 

Chi sopravvive finalmente parte nel 2009-2010 con il “nuovo sistema di formazione continua in medicina”.

Noi ci siamo, siamo il Provider 156… siamo sopravvissuti!

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